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Chiesa del Lazzaretto
Dedicata a San Giobbe, protettore dei bachi da seta.
I muri esterni sono di materiale povero: arenaria locale, elementi raccogliticci e di riutilizzo.
Tre gradini introducono al porticato, incorniciato sulla parte anteriore da una grande serliana di serizzo con quattro colonne di stile tuscanico.
Il fronte e i lati del portico erano affrescati; restano tracce sui lati.
Ai lati dell'ingresso, due finestroni, di serizzo, in barocco settecentesco.
Sul portone di noce, il Buon Samaritano, affresco del pittore oggionese Paolo Cattaneo (1947).
All'interno, sopra il portale c'è un piccolo coro.
L'altare è ricco di fregi; il tabernacolo di noce è sovrastato da una pala - San Sebastiano, la Vergine col Bambino e S. Francesco, del 1670.
In alto la tavoletta rappresentante S. Giobbe, attribuita a Marco D'Oggiono.
Sul soffitto della Sagrestia affresco di Pasquale Agudio.
Al centro della Chiesa c'è un ossario, che raccoglie i resti, probabilmente, delle vittime della peste del Seicento, descritta da A. Manzoni.
Dedicata a San Giobbe, protettore dei bachi da seta.
I muri esterni sono di materiale povero: arenaria locale, elementi raccogliticci e di riutilizzo.
Tre gradini introducono al porticato, incorniciato sulla parte anteriore da una grande serliana di serizzo con quattro colonne di stile tuscanico.
Il fronte e i lati del portico erano affrescati; restano tracce sui lati.
Ai lati dell'ingresso, due finestroni, di serizzo, in barocco settecentesco.
Sul portone di noce, il Buon Samaritano, affresco del pittore oggionese Paolo Cattaneo (1947).
All'interno, sopra il portale c'è un piccolo coro.
L'altare è ricco di fregi; il tabernacolo di noce è sovrastato da una pala - San Sebastiano, la Vergine col Bambino e S. Francesco, del 1670.
In alto la tavoletta rappresentante S. Giobbe, attribuita a Marco D'Oggiono.
Sul soffitto della Sagrestia affresco di Pasquale Agudio.
Al centro della Chiesa c'è un ossario, che raccoglie i resti, probabilmente, delle vittime della peste del Seicento, descritta da A. Manzoni.
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