Bellinzona / Dongo - Duathlon del Marmontana


Publiziert von Nevi Kibo , 11. Februar 2015 um 20:35.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:18 Oktober 2014
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Mountainbike Schwierigkeit: WS - Gut fahrbar
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Portola-San Jorio   CH-GR   I   CH-TI   Gruppo San Jorio-Monte Bar 
Zeitbedarf: 8:00
Aufstieg: 2300 m
Abstieg: 2330 m
Strecke:Bellinzona Stazione, 240 - Arbedo - Roveredo, 295 - Pian d' Arf, 482 - Mont de Vif, 977 - Laura, 1370 - Alpe di Cadinello, 1828 - Capanna Gesero UTOE (bivio), 1780 - Biscia, 1995 - Giggione, 1849 - San Jorio, 2012 - Marmontana, 2315 - Rifugio San Jorio - Il Giovo, 1714 - Garzeno - Dongo

 

 

Con il prezioso supporto dell'ottima ferrovia svizzera, raggiungo Bellinzona in una spettacolosa giornata di sole e affronto questa impegnativa traversata che, da tempo, esaminando diverse varianti, mi ronzava in testa.

Grazie ad un sopralluogo messo a segno, tramite una passeggiata in famiglia, la settimana precedente, non ho titubanze sul percorso da seguire e l'avventura scorre via senza intoppi: c'è solo da godersi la giornata ... e pedalare un pochino.

Un po' di riscaldamento con i primi dieci chilometri che, dalla stazione di Bellinzona, mi portano a Roveredo con percorso pianeggiante ma già piacevole, dominato, all'inizio, dallo spettacolare Pizzo di Claro, che, lo scorso anno, mi aveva impegnato in un duathlon altrettanto impegnativo www.hikr.org/tour/post70739.html

 

                      


 

 

Giunto a Roveredo, riattraverso il Ticino ed inizio a salire, raggiungendo in breve Pian d’Arf, dove si entra nel vivo dell’avventura. 

Quattro traversi ascendenti, i primi due lunghi, i secondi più brevi, risalgono le pendici settentrionali del Motta de Rodas portandomi al bivio di Mont de Vif dove, lasciato a sinistra il ramo che si inoltra verso la Val di Roggiana, la strada, sempre discretamente asfaltata, e con pendenza abbastanza sostenuta, prosegue con un altro lunghissimo traverso disegnato in direzione est ovest sui fianchi della montagna, raggiungendo, anche con l’ausilio di una bella galleria corredata di illuminazione artificiale “per soli pedoni e ciclisti”, l’amenissima località di Laura a quota 1370.

Dopo venti chilometri abbondanti e milleduecento metri di dislivello, le gambe cominciano a emettere qualche borbottio. Ma la giornata è splendida, il bosco dirada, gli squarci di panorama si fanno sempre più frequenti, qualche fotografia aiuta a rifiatare. 

 





 

E il bello deve ancora venire.

Altri quattro chilometri e mezzo di pedale e, attraversata la Cresta del Stabbi tramite una seconda galleria,  raggiungo l’Alpe Cadinello, a quota 1828, dove mi concedo una sosta ristoratrice, prima di avventurarmi nella breve discesa che, traversando verso sud la testata della Valle d’Arbedo, mi porta alla Capanna Gesero.

In realtà, il rifugio, nascosto poco sotto il bivio, non lo vedo neppure: svolto verso est ed imbocco la salita più dura, quella che deve portarmi ai 2000 metri di Biscia.

Troppo dura. Dopo un paio di cento metri, la pendenza ed il fondo sconnesso, mi constringono a scendere di sella: la fase “hike” della giornata inizia con due chilometri di sassoso sentiero, che, superata Biscia, raggiunge la bocchetta a quota 2040 circa dove un enorme traliccio fa la guardia al confine tra la Valle d’Arbedo e la Val Morobbia.

Dopo quattro ore di lavoro, vedo il Passo di San Jorio. E l’obiettivo di giornata, dall’amletico nome è ormai a portata.

 

 

 

 

 


In realtà, sconfinare in Italia e raggiungere il rifugio San Jorio è faccenda che si prende altri tre quarti d’ora: la via continua ad essere “hike”; un vero sentiero di montagna che serpeggia in ostici saliscendi “bordesando” la testata della valle sopra il Giggio ed il Giggione e concedendo un solo breve tratto “bike” all’approdo al passo.

Legato il destriero all’asta portabandiera del rifugio, rimando il rinfresco e, senza indugio, mi avvio a passo sostenuto verso la cima del Marmontana.

Cinque ore e trentacinque, dice Geo Patacca, dal treno alla vetta. 

 




Posso concedermi un quarto d’ora di riposo e panorami.

Avendo  scartato, già in fase di pianificazione, il rientro a Como in bicicletta, da qui mi resta solo discesa: il “mezzo scopa”, mi recupererà a Dongo.

Anche al rifugio, me la prendo comoda, tra birre e crostate d’autore; poi giù... verso il Giovo ed il fondovalle.

Grande invenzione la bicicletta: inimmaginabile sarebbe farsi questi 26 km camminando; anche così, la discesa è interminabile. 

Ma alla fine, le ferriere, Dongo e Barbara che mi riporta a casa.

... Dopo un’interminabile coda in auto.


Tourengänger: Nevi Kibo


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Kommentare (5)


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froloccone hat gesagt:
Gesendet am 12. Februar 2015 um 17:04
Complimenti, quel giorno è stato stupendo e memorabile anche per te!!!!!Grande impresa,zone fantastiche e foto al topo!!!Ciao ALE

Nevi Kibo hat gesagt: RE:
Gesendet am 12. Februar 2015 um 22:40
Grazie Ale.
Sono andato a rivedere: ricordo di aver letto, allora, la bella relazione di una bella impresa.
Io son stato un po' lento...ma sì, la giornata è di quelle da non dimenticare.
Una volta o l'altra ci si vede sul Bisbino, o più in alto, chissà.
Buone montagne
Paolo

froloccone hat gesagt:
Gesendet am 13. Februar 2015 um 22:17
Assolutamente da non dimenticare...........2300 m in mtb................io dal mio piccolo capisco cosa vuol dire!!! Grande soddisfazione!!!Poi con una giornata così!!! Ciao e a presto su qualche cima!! ALE

gbal hat gesagt:
Gesendet am 14. Februar 2015 um 21:26
Grandi complimenti Paolo per questa e l'altra sgambata sulla tua MBK. Davvero eccezionale.
Bravissimo

Nevi Kibo hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. Februar 2015 um 12:34
Grazie Giulio.
E' stato un 2014 di MBK e pigrizia: la fila di report incompiuti si è allungata nel tempo. Ma questa mi dispiaceva non riportarla.
Da ragazzino, guardando la carta geografica, ero affascinato dalla contiguità tra due posti che, raggiunti separatamente in auto, sembravano appartenere a due mondi lontanissimi tra loro.
Come sempre, buona montagna!
Ciao
Paolo


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