Quasi Monte Legnone ... vetta mancata
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Cronaca di una rinuncia, fatta con la testa e poco con il cuore …
Volevamo chiudere la stagione delle vette con qualcosa di bello e panoramico, ma le previsioni per il weekend erano a dir poco … scoraggianti (neve su tutti i passi alpini, vento oltre i 30-40Km/h).
Puntiamo all' alto Lario, decidiamo in zona vedendo la situazione, … ma l’ aspirazione è salire al Legnone.
Paolo e Barba ci sono già stati, io, Roberto e Gimmy ci proviamo per la prima volta, ma è una cima che attrae, la massima elevazione che si affaccia sul lago di Como, il nostro lago, non si può non esserci stati.
Paolo mi aveva preparato da tempo, ricordando un’ escursione lunga e faticosa, molto impegnativa nel tratto finale di cresta, ma il periodo è buono, mi sento pronto, poi quando arrivo … arrivo.
Alle 8:15 siamo al parcheggio del Rif.Roccoli Lora a 1450mt, nella notte ha nevischiato e tira un vento gelido, nonostante questo ci sono già una quindicina di auto parcheggiate.
Partiamo ben coperti, l’ aria è veramente frizzante, si sale spediti, il sentiero è molto segnalato e molto battuto.
Raggiungiamo Agrogno dopo un’ora circa, una bella conca a 1650mt con alpeggio, e quindi si sale ancora, la pendenza aumenta, il sentiero sale sulla costa per aggirare la Punta dei Merli, squarci verso il lago, Colico e Novate Mezzola, stupendi. Il vento aumenta, sempre gelido, e a terra qualche centimetro di nevischio e ghiaccio.
La vetta del Legnone è in alto alle nostre teste, il crestone di salita è tutto bianco, nuvole e vento avvolgono la cima in un turbine di fumo.
E’ evidente a tutti che la storia si fa triste, passato il primo tratto attrezzato, inizia il traverso che porta alla Ca’ del Legn, una sorta di rifugio (meglio chiamarlo riparo), dove tutti si fermano per una sosta, prima di affrontare i restanti 460mt di ripida cresta.
Incontriamo vari escursionisti che scendono, ci informiamo, non si arriva in cima, alla bocchetta tira un vento che non ti fa stare in piedi ed è tutto ghiacciato.
Sostiamo 20 min alla Ca’ del Legn, un po’ all’interno (c’e’ un camino ad angolo e due panche che fungono anche da branda), ed un po’ all’esterno con lo sguardo fisso alla cresta di salita ed alla croce (che continua a non vedersi).
Altri rinunciatari ritornano, decidiamo di provarci, è giusto provarci, sempre restando nei rischi ragionati. Puntiamo ad un’ometto di sassi sulla cresta, attorno ai 2400mt.
Paolo e Barba salgono per primi, passiamo alcuni tratti attrezzati, meno male che ci sono le corde, perché i sassi sono gelati.
A tutti quelli che scendono chiediamo la stessa cosa, siete arrivati in cima? Scuotono la testa … la risposta è comune : "fino alla bocchetta".
I nostri primi due sono alla bocchetta dove altri stazionano, sono le 11:35, guardando e riguardando la croce ormai vicina, quanto irraggiungibile. Io con Roberto e Gimmy ci siamo fermati poco sotto, giusto per evitare il vento gelido, siamo così vicini, forse neppure mezz’ora, ma nessuno di chi abbiamo incontrato (e non sono pochi …) ha corso il rischio, e noi di certo non facciamo parte della categoria degli eroi.
Tra le altre cose, poco sotto la croce ci sono altri tratti attrezzati, e con il ghiaccio … ed il vento sono poco “consigliabili”.
Scendono i due amici dal “capolinea” alla bocchetta, è evidente a tutti che abbiamo raggiunto la massima altitudine per oggi, scendiamo al riparo, alla Ca’ del Legn per il pranzo.
Discesa lenta, bisogna stare attenti al gelo sui sassi, alle 12:45 ci accampiamo non al rifugio, popolato da varie decine di sconfitti ed amareggiati, ma dietro al grande pannello di metallo per le telecomunicazioni, vista stupenda e riparo dal vento.
La vista verso il lago è spettacolare, le cime dell’ alto Lario verso il confine con la Svizzera e la Valle Spluga sono molto imbiancate, ma il vento ha spazzato le nuvole ed il panorama è meraviglioso.
Inevitabilmente lo sguardo volge sempre in alto a noi, a cercare la croce, si mormora che qualcuno è salito, non abbiamo visto scendere un tizio che in solitaria saliva la cresta assieme a noi.
Anche la neve si va sciogliendo, il vento continua incessante, ma ha pulito la cima dalle nuvole, e la croce brilla beffarda sopra di noi.
Ci guardiamo con Roberto, ricordando la recente pazzia di salita al Chuebodenhorn dopo pranzo, ci verrebbe voglia di ritentare, continua a passare gente che prova a salire, ma vediamo ancora tanti che raggiunta la bocchetta, o prima, fanno dietro-front.
Mi sentirei tranquillamente di riprovarci, avendola percorsa per una buona parte, so che è ripida ma non come recenti … esperienze.
Ma manca la sicurezza, per vento e ghiaccio, e poi l’ orario non ci consente alcun ripensamento.
Dopo pranzo scendiamo molto veloci, alle 15:30 siamo al parcheggio, ci sono auto parcheggiate ovunque, faccio fatica ad immaginare come tutte queste vetture siano salite dalla piccola, stretta ed impervia stradina, è comunque evidente che la zona è conosciuta e frequentata.
Anche il gran numero di escursionisti incontrati, evidenzia che il Legnone, come le Grigne, sono percorsi molto frequentati, forse uno dei motivi che mi tengono lontani da queste belle zone, anche se il fascino di queste montagne è indiscutibile.
Il rientro a Como … un’incubo di traffico, 3 ore di auto, oltre due ore di code a Lecco.
Mai più di domenica.
Sono certamente amareggiato per aver mancato la cima, un’ incompiuta è sempre una ferita, ma la decisione è stata giusta, condivisa e ragionata. Con una punta d’orgoglio posso dirMI che non avrei avuto problema in condizioni sicure, molto meno difficoltoso e faticoso di recenti belle avventure.
Caro Legnone, tornerò a trovarti, non a breve ... certo, ma non ho dubbi che la prossima sarò abbracciato alla tua croce.
Vista da roberto59:
Si in effetti e' stato ragionevole cosi', considerando anche che persone molto piu' esperte di noi, un istruttore addirittura hanno rinunciato e giunti alla bocchetta tornavano indietro direi scelta corretta.
Io spingo frequentemente affinche' si portino a termine escursioni sulle nostre vette, ci manca anche il Resegone ad esempio, capisco altresi' che potendo andare solo la domenica il traffico sia un grosso impedimento, e anche se mi e' molto dispiaciuto perche' passera' tempo prima di riprovare.......a mente fredda ribadisco scelta corretta, fermarsi poco sotto la bocchetta oltre a permetterci di non prendere troppo freddo con il vento gelido, ha evitato inutili tentazioni della serie proviamo.......Magari si provava ( Brown mi avrebbe magari convinto ) ma sono certo che avremmo avuto grosse difficolta' e correvamo rischi inutili.
La montagna va rispettata e accettata in tutti i suoi aspetti, se ieri il Legnone aveva deciso che voleva lasciare la sua cima solo per il vento il sole e il cielo azzurro,.......massima considerazione e umilta'.
Ciao Legnun.......speri che ga' sara' una prossima volta bel prest.
Roberto
Vista da barba43:
Anche i grandi perdono,non si può vincere sempre.
Ci mancava pochissimo si era sull'anticima 50 metri,ma il forte vento che soffiava sù da Delebio e il ghiaccio che c'era proprio li alla fine ci ha fatto demordere,però abbiamo vinto lo stesso,perchè ritornavano indietro tutti, anche prima di arrivare dove siamo arrivati noi, pazienza la montagna è li ancora, e noi ancora ci siamo ciao a tutti
Vista da brown:
Ero gia' salito su questa vetta diversi anni fa.Questa volta la vetta,non raggiunta, e' stata vista da molto vicino con condizioni meteo proibitive.Ho visto la vetta dalla bocchetta con raffiche di vento cosi' impetuose da rendere la salita pericolosa .Purtroppo bisogna sapersi fermare di fronte alla forza della natura come abbiamo fatto altre volte.E' stato bello comunque e questa volta mi e' sembrata meno faticosa della precedente salita percorsa forse in minor tempo.Ci ritorneremo valutando con cautela il miglior momento dell'anno per non trovare tutto quel traffico sulla strada del rientro .
Alla prossima Paolo
Riassuntino
Andata: 5.4Km fino alla massima altitudine poi al pannello di metallo per telecomunicazioni per il pranzo (Paolo e Barba sono saliti alla bocchetta a 2510mt), 4:25 lorde, 3:40 al netto delle soste
Ritorno: 4.1Km, 1:35 lorde, 1:28 nette
Percorso: 9.5Km, per la vetta ho stimato +300mt andata e + 300mt al ritorno di sviluppo, 5:10 lorde, 7:10 nette. Potendo arrivare in vetta, penso 6:30 di cammino circa andata e ritorno
Dislivello: 1050mt assoluto, 1150mt relativo, alla vetta 1200mt
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Girovagando
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