IVAN :
Al lavoro, con i colleghi Massimo ed Alberto ( alias Gebre ) erano 3 anni che ne parlavamo; la salita allo Scalino dalla Val Fontana, senza quindi passare dal ghiacciaio. Visto il bel tempo previsto, la scelta cade sulla giornata di giovedì, e la decisione si rivelerà eccellente. A noi si aggiunge anche Francesco, che ha pure lui qualche giorno di vacanza prima di andare al mare. Dopo la levataccia, il gruppo si compatta a Sondrio, da lì in breve siamo a Ponte in Valtellina e, dopo qualche titubanza iniziale velocemente risolta, troviamo la strada che ci fa iniziare la lunga risalita della Val Fontana. Per fortuna abbiamo la jeep di Francesco, perché la strada è lunga ( circa 45 minuti da Ponte) ripida e stretta, ed inoltre gli ultimi 2-3 Km sono sterrati e poco consigliati per auto normali, anche se qualche temerario lo abbiamo incontrato.
Si arriva proprio alla fine della strada, ed immediatamente dopo si transita dall’Alpe Campascio; il sentiero parte subito piuttosto ripido e spiana leggermente solo arrivati in prossimità dell’Alpe Forame, per poi tornare a farsi erto sino ad arrivare al Rifugio Cederna Maffina del CAI. Anche dopo il rifugio il sentiero risulta evidente e segnato, per cui si può salire sullo Scalino senza grandi difficoltà (in vetta una bimba di 5 anni ed altre due sotto i 10, salite dal Passo degli Ometti), anche se il tratto che porta a quota 3100 m. circa, sulla cresta tra Val Fontana e Val di Togno, è molto ripido e senza un attimo di respiro. Qui anche il ns. gruppo si è diviso, con Massimo e Gebre che si sono involati, mentre i vecchietti (Francesco ed il sottoscritto) sono saliti con il loro passo più tranquillo, anche se tutto sommato niente male.
Da questa cresta si arriva poi alla quota 3223 m., dove ci si congiunge con il cammino di chi risale da Campo Moro via ghiacciaio e dal rifugio Cristina via Passo degli Ometti. Gli ultimi 100 metri sono su pietraia ripida ma non complicata, anche se occorre ovviamente un minimo di attenzione (quella che è mancata a me in discesa, quando mi sono esibito in un volo a pelle di leopardo con conseguenze per fortuna irrilevanti, lassù qualcuno mi ama).
In vetta il panorama è stato eccellente grazie alla giornata tersa e non ventosa, probabilmente la migliore di tutta l’estate. Alla prossima escursione.
FRANCESCO:::: Pizzo Scalino (3.323 m s.l.m.) è una vetta delle Alpi del Bernina nelle Alpi Retiche occidentali. È posta nei pressi dello spartiacque di confine italo-svizzero. È la più alta del sottogruppo Scalino-Canciano, che si stacca dal massiccio verso la Valtellina. Domina la valle di Poschiavo, in Svizzera.Si presenta come una piramide dalle regolari creste dominante l'alta Valmalenco della quale rappresenta uno dei "simboli" più celebri, con versanti composti per lo più da sfasciumi ad eccezione del lato nord-orientale, il più interessante dal punto di vista alpinistico.
La vetta, molto frequentata sia d'estate che d'inverno, essendo apprezzata meta scialpinistica, offre un notevole panorama sulle cime della media e alta Valtellina e, soprattutto, su quelle del massiccio del Bernina, per le quali rappresenta un privilegiato punto di osservazione. Per la sua salita sono utili soprattutto i rifugi del versante malenco, come il Rifugio Cristina, il Rifugio Cà Runcasch e il Rifugio Zoia. La più facile via d'accesso alla montagna, anche se meno frequenatata e più lunga, è però quella che risale dalla Val Fontana, sul versante sud, appoggiandosi alla Capanna Cederna-Maffina. Tale ascensione non presenta alcuna difficoltà alpinistica.. Il lato opposto, quello occidentale, ospita invece il vasto Ghiacciaio dello Scalino, le cui acque di fusione scendono verso la Val Poschiavina; su questo versante salgono e giungono alla sommità anche le vie "normali" di salita sia italiana che svizzera. "Tratto da Wikipedia".
RIFLESSIONE:Per tutti Noi, appassionati di montagna , a volte l'entusiasmo e la passione ci spinge a sottovalutare i rischi che corriamo durante le nostre escursioni. Non dobbiamo per nessun motivo sottovalutare i pericoli: Se è vero che la montagna puo' darci molto è altrettanto vero che, in caso di errore, spesso presenta un conto molto salato. L'accetazione dei rischi che certe attivita' comportano è un'aspetto fondamentale che va messo sempre in gioco con onesta' e umilta.
Ciao a tutti , vado al mare !!!!!
ALBERTO:
Bellissima escursione in compagnia di Ivan, Massimo e Francesco, salendo da un versante nuovo per me poiché finora ero salito solo dal ghiacciaio.
Questa cima la osservavo per la sua splendida forma a piramide quando trascorrevo le vacanze estive a Chiesa ed è stata la prima ascesa alpinistica della mia vita....è una delle mie preferite!
Questa cima è un simbolo malenco e per la sua particolare forma viene soprannominato il "piccolo Cervino della Valmalenco".
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